Un film che combina i generi del fantastico, romantico e thriller. Un film molto poetico sulla memoria e il subconscio. Come nascondiamo delle memorie tragiche per poter sopravvivere, ma poi scopriamo che è impossibile continuare a vivere se non ci decidiamo di affrontarle. Allo stesso tempo, una struggente storia d'amore, con la più bella scena amorosa ch'io abbia mai visto fino ad ora in un film o una serie coreana. La storia è un po' complicata, e i pezzi del puzzle si accumulano uno per uno, fino alla rivelazione finale. Il film è girato in modo molto suggestivo, ogni scena memorabile, con la presenza del sangue da protagonista, però il sangue non raccapricciante, bensì mostrato in maniera artistica. Hye Joong (Jung So Min) è una studentessa vicina alla laurea ma i suoi incubi ricorrenti le impediscono di funzionare normalmente e concentrarsi sugli studi. I medici non trovano nessun problema, allora sua madre, disperata, la porta da una sciamana (Lee Seung Yeon) nella speranza di riuscire a trovare un rimedio. La sciamana dice che se non cessano gli incubi, presto la ragazza incontrerà la morte. Per risolvere il problema, Hye Joong deve tornare alla villa di nome Paese delle Meraviglie, dove andava in vacanza con la famiglia 24 anni fa, quand'era bambina. Una volta lì, deve cercare di ritrovare, entro quindici giorni, una cosa che ha perduto. Se non ci riesce, le conseguenze saranno tragiche. Nella villa, che ora si chiama Paese delle Meraviglie, incontra un giovane affascinante e misterioso, Hwan (Hong Jong Hyun), una bella donna di nome Soo Ryun (Jung Yeon Joo) che la guarda in modo strano, e anche un coniglio bianco. Hwan prende Hye Joong sotto la sua protezione e più di una volta le salva la vita, mentre il passato riaffiora pian piano nella sua memoria. Troverà quello che sta cercando? Le persone che ha incontrato nel Paese delle Meraviglie e le cose che ha capito, sono vere? Alla fine, un testo scritto dice "Il profondo della memoria è quello che noi siamo".